Museo digitale: il tradizionale che si rinnova

La maggior parte dei musei tradizionali, famosi e non, sta arricchendo il proprio patrimonio artistico con le nuove tecnologie che permettono di andare ben oltre la sola visione fisica di un'opera. Oltre all'originalità con cui i musei sperimentano queste tecnologie c'è anche da ammirare l'enorme utilità che questo mutamento sta portando nelle vite di noi semplici visitatori. Questo nuovo modo di comunicare infatti rende più interessante andare a visitare i musei e da la possibilità a chi non può andarci di visitarli facendo un semplice "clic" sul computer. Molti siti hanno adoperato l'uso dei "tour a 360°", l'utilizzo di visori per la realtà virtuale, app collegate agli smartphone e via dicendo. Niente è sicuramente più bello e affascinante di stare davanti ad un'opera di Michelangelo, di Picasso o di altri grandi maestri, ma queste tecnologie spazzano via lo strato di polvere che si è depositato in questi anni sopra i musei lasciando che il digitale contribuisca a rendere più interattiva una visita al museo.


Nel novembre 2016 sono stata a Cracovia, una città dal ricco patrimonio culturale che ha accolto a braccia aperte il museo digitale portandolo all'interno del Mercato dei tessuti (edificio che sorge nel centro di Rynek Głowny, la piazza centrale di Cracovia). Una sera, visitando il porticato dell'edificio,  mi sono avvicinata a quello che sembrava un semplice schermo su cui veniva pubblicizzato un museo e invece mi sono ritrovata di fronte a un touch screen "a cielo aperto" dotato di tour a 360°, descrizioni opere e tutto quello che si può desiderare quando ti trovi fuori da un museo chiuso consapevole che non potrai visitarlo. Che dire, tralasciando lo stupore iniziale, non ho resistito a frugare un po' all'interno di questo museo digitale e ne sono rimasta piuttosto affascinata.

Per pura coincidenza - o fortuna - durante il mio soggiorno a Cracovia ho avuto modo di visitare la mostra "Van Gogh Alive", una versione completamente multimediale delle opere e della vita del noto artista che proprio in quel periodo era in esposizione alla vecchia stazione ferroviaria di Cracovia. Il modo in cui è stata organizzata la mostra è semplice ma comunque di grande effetto: una serie di proiettori trasmettevano diversi video che raccontavano vita e opere dell'artista accompagnati dalle sue frasi, dalle sue lettere al fratello Theo, da famosi brani di sottofondo e sopratutto dai suoi dipinti. Questi ultimi sono stati l'elemento che più mi ha fatto amare questa mostra: essere avvolti da un dipinto di Van Gogh non capita tutti i giorni e non nego che ho voluto dedicare 5 min a qualche selfie "ricordo". Ma perché vi racconto anche questo? Il museo digitale non è solo un giro su un sito web ma significa anche e sopratutto rendere all'avanguardia i musei e farli entrare così nell'ormai vasto mondo del digitale. 

 

E voi, che ne pensate? Il museo digitale può davvero arricchire i nostri musei o sarà una rovina per le nostre amate opere d'arte? 


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