"Design è avere consapevolezza del presente e immaginare un futuro in cui realizzare le proprie idee. E'una disciplina in parte tecnica e scientifica, in parte sociologica e umanistica, è anello di congiunzione tra ingegneria e arte, tra invenzione e stile, tra produzione e mercato. [...] Un oggetto di vero design nasce da ricerche approfondite sui materiali, sui processi industriali, sul mercato, sulle interazioni con l'utente, sulle innovazioni tecniche e tecnologiche, sulle modalità di produzione, stoccaggio, trasporto, vendita, utilizzo e fine vita del prodotto, nasce dalla maniacale attenzione al dettaglio, alla semplificazione, nasce dalla sensibilità nei confronti dell'esperienza di acquisto, della storia e delle emozioni che forme e materiali dell'oggetto possono stimolare. Più in generale, fare design significa avere uno sguardo attento a tutto il complesso mondo che ruota intorno alla realizzazione di un idea, e il designer è il professionista che accompagna l'idea in tutte le sue fasi evolutive, coordinando tutte le altre professionalità necessarie per realizzare l'idea con efficacia.  Nella quotidianità spiegare cos'è il Design è sempre più difficile, soprattutto in Italia. [...] La parola Design è entrata a far parte del lessico quotidiano di tutti, perdendo il suo significato originario di Progetto, trasformandosi in una definizione che mette assieme principalmente tre caratteristiche: carino, moderno, tecnologico." ( Abitudinicreative ).  Design non è quindi solo qualcosa di bello o bizzarro, è vera e propria arte e banalizzarla come se fosse un gioco da ragazzi significa non avere rispetto per il complesso lavoro, la fatica e l'impegno dietro ogni piccolo o grande progetto. 


“Il contenuto viene prima del design. Il design, senza contenuti, non è design, è decorazione.” ( Jeffrey Zeldman )

Trovo importante il significato e la storia di un oggetto ed è un aspetto che cerco sempre di mettere in evidenza, sopratutto quando mi occupo di Industrial Design. I mobili che compongo l'arredamento della nostra casa non sono solo semplici "cose". Alcuni oggetti, infatti, suscitano in noi qualcosa, un'emozione o un ricordo magari, diventando parte della nostra quotidianità.

Dietro questi compagni di vita c'è un lungo lavoro che va dall'idea iniziale all'esposizione in negozio. Bellezza, semplicità, innovazione e ergonomia sono ciò che definisce un qualsiasi oggetto un oggetto di Design. Cosa ci colpisce di un arredo o di un auto? La particolarità di un dettaglio? Il materiale? Un complesso gioco di incastri?

Il Designer non deve solo creare un oggetto BELLO in ogni suo aspetto, deve saper stupire, affascinare, andare contro le mode consapevole che l'idea che ha è qualcosa di inedito che rimarrà sempre nella storia del Design. Perché anche il più semplice utensile ha fatto, fa o farà parte della nostra vita e della storia dell'umanità, inconsapevolmente.



A chi di voi piacciono i graffiti? Ovviamente parlo di quelli fatti bene e non delle graziose firme o frasi di cultura che decorano le città. Io personalmente li amo, trovo sia una cosa meravigliosa decorare la propria città con delle enormi opere d'arte, tanto per eliminare un po' di quel triste grigio dai muri.

Dalle pareti a Photoshop la distanza è breve, si tratta infatti, sempre di grafica. Poster, manifesti, biglietti, magliette, cover, la grafica è praticamente ovunque. Con la grafica ci spostiamo tra allegre e caotiche immagini variopinte a immagini più serie, minimal con la più totale essenzialità e l'uso, massimo, di due colori tenui.   

La capacità di un grafico non sta solo nella sua creatività ma anche nel saper mescolare bene gli ingredienti con intelligenza. Deve saper creare quindi quell'insieme di elementi che compongo una pubblicità o una locandina facendo arrivare quel determinato messaggio al lettore. "La maggior parte della pubblicità - infatti - non fa tanto appello alla ragione quanto all’emozione" (Erich Fromm)



Ormai tutto è alla semplice portata di un click; vediamo il mondo attraverso i pixel e interagiamo con le persone tramite caratteri ed emoticon. Ma chi crea questo vasto mondo digitale? E' compito degli informatici costruire le piattaforme ( tramite una lingua nota come Coding ) ma tutta la parte stilistica, cioè quello che vediamo sullo schermo, è compito dei Web Designer. Tanti allegri "nerd" che si divertono a dare un volto ai codici. Siti web, negozi online, social hanno una propria identità, uno stile unico che li caratterizza e li rende riconoscibili a noi comuni mortali. Fondamentali per loro sono la scelta dei colori, delle forme, dei caratteri. Sono questi aspetti infatti che determinano se un sito va bene o male, se è leggibile o comprensibile a noi utenti. Io stessa sto studiando questa disciplina, accorgendomi della difficoltà che può dare la creazione di un sito web come questo. Scegliere il giusto layout, i caratteri più adatti, le immagini migliori e le giuste parole. Non è complicato a mio parere ma richiede l'impiego di molto tempo, sopratutto se si è perfettini e pignoli come me. Però credo che cercare di raggiungere il meglio sia la chiave per un sito efficace.



"La bellezza non sta né dentro né fuori, sta nell’aria che ti circonda.". Cara Coco Chanel, niente di più vero. La moda, sapessi, è andata molto avanti rispetto a quando c'eri tu. Tra capolavori e disastri l'ignoranza riguardo questo luccicante mondo annebbia ancora le menti di molti. Per alcuni infatti, la moda è solo quello che il negozio vende dietro casa oppure le foto di stuzzicadenti truccati su una rivista, ma non è tutto oro ciò che luccica. Cosa si nasconde dietro un capo firmato, magari anche banale? Andando dietro le passerelle scopriamo che ci sono vari passaggi che comportano il prodotto finale. C'è un'idea, una ricerca o studio, delle scelte, delle prove e tanti cambiamenti. L'attenzione al dettaglio, all'innovazione, all'effetto sorpresa sono alla base delle creazione di un bel capo d'abbigliamento e la bellezza, la vestibilità, la comodità, l'originalità sono le armi usate dagli stilisti. Il mondo del Fashion design si divide tra tradizione e progresso, tra stoffa e materiali plastici, tra macchine da cucire e stampanti in 3D. Credetemi, non è solo presunzione o arroganza a caratterizzare la moda, ma intelligenza e creatività. Una spietata guerra a colpi di ago e filo. 



Nonostante sia ancora convinta che il lavoro dell'arredatore sia da casalinghe annoiate - ma con un certo talento e gusto - negli ultimi anni è diventato un vero e proprio business che ha dato lavoro a centinaia di donne americane e non solo. La passione e il desiderio di voler personalizzare la propria casa è insito nell'uomo, anzi, più nella donna, dall'alba dei tempi. Saper abbinare colori, materiali e grandezze è un talento di pochi, ma non ci vuole di certo una laurea per scegliere la giusta carta da parenti col divano in pelle della nonna. Ma l'Interior Design non si ferma solo alle quattro mura domestiche. Infatti, questa disciplina implica anche il saper mettere talento, gusto, professionalità ed esperienza a disposizione di ristoranti, studi, negozi, librerie, spazi espositivi o altri tipi di locali. 

E non parlo di certo della capacità di mettere insieme due sedie con un tavolino, ma progettare ogni singolo elemento che farà parte di quel determinato ambiente. Un buon arredamento significherà un buon ambiente che le persone frequenteranno volentieri. Sta al progettista, insieme al committente, a scegliere cosa deve trasmettere il locale: serietà, divertimento o una seconda casa?


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