"Ossessionato dai materiali “onesti” e da un lavoro caratterizzato dal impegno per un design e una produzione innovativi, Tom Dixon si impone di ripensare e rilanciare l’industria britannica del mobile." ( Moroso.it )

 

Tom dixon nasce in Tunisia nel 1959 da padre inglese e madre franco-lettone. Si trasferì in Inghilterra quando aveva 4 anni crescendo e formandosi completamente nell'ambiente e nello spirito inglese. Non molto incline agli studi cominciò a svolgere varie attività ( tra cui il colorista di cartoni animati e il bassista in una band punk rock ). Dopo un incidente motociclistico imparò a saldare per riparare la sua moto e, appassionatosi alla tecnica, tra il 1983 e il 1985 la utilizzò per riciclare rottami industriali trasformandoli in mobili (anche se aveva già preso lezioni di ceramica e pittura presso la Holland Park Comprehensive School dove nacque l'interesse per i materiali, la produzione e le forme). Senza quindi nessun tipo di formazione legata al design o all'arte, comincia ad esplorare il potenziale di questi materiali e non ci volle molto tempo perché le creazioni del suo laboratorio diventassero riconosciute e commissionate su misura. Per lui quell'attività era intesa come mezzo per procurarsi i soldi necessari per realizzare nuovi lavori, senza la prospettiva di diventare un designer professionista. 

Nel 1985 fu tra i fondatori del gruppo Creative salvage e nello stesso anno arrivò il primo lavoro di una certa importanza: il progetto per gli interni del negozio di cioccolato Rococo Chocolates. Il primo incontro col Design "istituzionale" fu però in uno show tenuto nel negozio di Ron Arad. Nel 1989 fondò lo studio Space a Londra ( un laboratorio di design e vetrina per le sue creazioni e quelle di altri giovani designer ). Quello stesso anno Capellini lancia sulla scena internazionale la S-chair facendo raggiungere a Tom la fama mondiale ( ora esposta alla mostra permanente del Museo di Arte Moderna di New York ). Nel 1998 divenne direttore creativo di Habitat, una fra le maggiori aziende di arredamento nel Regno Unito, una vera e propria svolta per la sua carriera che gli consentì di ringiovanire e rilanciare l'immagine del brand e di lanciare giovani designer come Ronan & Erwan Bouroullec e riscoprendone altri come Robin Day. A causa di questa occupazione trascurò per alcuni anni l'attività in proprio, per riprenderla nel 2002 fondando la Tom Dixon Ltd, ispirata alle tradizioni brittaniche. 

Nel 2004 fondò insieme al fondo svedese Proventus lo studio Design Research, che gestisce le sue consulenze di design ed architettura. Attraverso lo stesso fondo entrò anche nel capitale di Artek, storica azienda finaldese fondata da Alvar Aalto, di cui fu direttore creativo dal 2004 al 2009. 

Parallelamente continuò a portare avanti collaborazioni in veste di designer con diverse aziende, fra cui Moroso (divano Serpentine, 2003), Driade e marchi del mondo della moda come Jean Paul Gaultier, Romeo Gigli, Ralph Lauren e Vivienne Westwood.

 

"Dai vestiti per Adidas, alle case in tutta Europa. Tom Dixon sfrutta ogni occasione per creare qualcosa di unico [...]  Il designer britannico progetta di tutto: case, linee di abbigliamento, accessori, mobili e lampade. Eppure, Tom Dixon vuole di più, come ha dichiarato recentemente in un’intervista rilasciata al quotidiano olandese Volkskrant Magazine: “Elettronica, telefoni, automobili: vedo opportunità ovunque”."

( Dalani.it )

 

"Sa qual è il bello di essere un designer? Che se hai bisogno di un qualcosa, e quel qualcosa non esiste, te lo puoi sempre disegnare da solo, esattamente come lo vorresti tu."

( Intervista di Francesca Zaccagnini per Marie Clare )

 

"Non sapevo nemmeno che fossi un progettista all'inizio. Ma essere nei locali notturni è un modo superficiale di conoscere molte persone e quelle persone sono parrucchieri, designer di moda, fotografi, designer di teatro che tutti vogliono o hanno bisogno di cose. Cominciò da lì."

(BECOMING A DESIGNER BY ACCIDENT - tomdixon.net)

 

"L'industria dell'arredo non è come avere un disco di successo. Non c'è momento in cui sai che sei il numero uno" - Tom Dixon

 

Insomma, Tom Dixon è passato dall'essere un ragazzino senza grandi prospettive nella vita a diventare un rinomato designer e, in occasione del Salone del mobile di Milano, ecco cos'ha in serbo per noi: "Passato, presente e futuro, inclusa la nuova collaborazione con IKEA. Al Fuorisalone 2017 il designer inglese riporta in vita le vetrine glamour Anni 50 del salotto buono di Milano" (living.corriere.it)

Gli ingredienti per una carriera brillante come quella di Tom Dixon?:

Una forte passione, saper cogliere al volo le opportunità che si presentano, essere originali e sopratutto innovativi. 

 


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